21 Gennaio 2019

Tumori di bocca e collo: successi al 90% ma solo se la diagnosi è precoce

I segnali più classici sono macchie e rigonfiamenti nel cavo orale o sulla lingua e cambio nel tono di voce MILANO – Curare i tumori di cavo orale, faringe e…

I segnali più classici sono macchie e rigonfiamenti nel cavo orale o sulla lingua e cambio nel tono di voce

MILANO – Curare i tumori di cavo orale, faringe e laringe (definiti di testa e collo o cervico-facciali) è difficile se la diagnosi è tardiva. Ma se ci si accorge per tempo del problema, i successi possono superare il 90%. Ecco perché è bene conoscere i fattori di rischio e i sintomi spia di questi tumori per non perdere tempo prezioso. «In cima alla classifica dei fattori di rischio c’è il fumo di sigaretta, seguito dall’abuso di alcolici – spiega Mohssen Ansarin, della Divisione di chirurgia cervico-facciale dell’Istituto europeo di oncologia di Milano -. Se poi questi due fattori sono presenti insieme moltiplicano i loro effetti dannosi. Oltre a questi fattori di rischio c’è da considerare una certa predisposizione genetica. Poi esistono fattori di rischio specifici: traumi dentali ripetuti per i tumori del cavo orale e l’infezione con il papilloma virus umano (Hpv) per i tumori della faringe. In particolare in circa il 50-60% dei tumori dell’orofaringe (la porzione centrale della faringe che comunica con il cavo orale) si evidenzia una positività all’Hpv. Negli ultimi anni l’incidenza di questi tumori Hpv-correlati è in crescita nei Paesi industrializzati».
Quali sono i segnali da non sottovalutare?
«In linea generale non bisogna mai sottovalutare qualsiasi lesione del cavo orale, soprattutto se presente da più di due settimane. Particolare attenzione va prestata a ulcere che non guariscono, anche se si pensa siano provocate da eventuali protesi rimovibili, e a macchie bianche o rosse sopra o sotto la lingua, sulle gengive o sulle guance. Potrebbe trattarsi delle cosiddette leucoplachie (macchie bianche) o eritroplachie (macchie rosse), che sono lesioni precancerose. Bisogna guardare con sospetto anche rigonfiamenti, a volte duri, sulla lingua, sulle guance o livello del collo e altri piccoli segni come sensazione di spillo in gola che persiste per più settimane, abbassamento della voce prolungato, alterazioni del timbro della voce, difficoltà a inghiottire e masticare. Sono manifestazioni provocate anche da altre malattie, ma per escludere il peggio e intervenire il prima possibile è meglio sottoporsi a una visita di controllo, specie se si è fumatori e/o bevitori».

Come viene fatta la diagnosi?
«La diagnosi precoce dei tumori cervico-facciali può salvare la vita, per cui, in caso si noti qualcosa che non va, meglio farlo presente al proprio medico o al dentista. Nel caso dei tumori del cavo orale, di solito, il dentista, attraverso un accurato esame della bocca, che comprende anche un’attenta palpazione, riesce a individuare le lesioni sospette e a fare una prima diagnosi, che va poi confermata da una piccola biopsia del tessuto malato. In presenza di sintomi che potrebbero far pensare a un tumore di laringe o faringe conviene rivolgersi a uno specialista ed eseguire una valutazione endoscopica (faringo-laringoscopia), una procedura indolore che permette al medico di ispezionare attentamente faringe, laringe e corde vocali».

Antonella Sparvoli

Fonte: Corriere.it

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